Patristica latina dei secoli successivi: san Gerolamo e san't Ambrogio

A San Gerolamo si deve la Vulgata, la versione in latino della Bibbia. Gerolamo insiste sull’importanza dell’educazione della prima infanzia, compito assegnato ai genitori che devono impartire valori morali e religiosi, facendo leva sulla lode. In questo ambito sottolinea il compito della madre come prima educatrice delle figlie che deve indirizzare verso la preghiera e la conservazione della purezza. Egli insiste in particolare sull’educazione femminile attraverso tre lettere. Gerolamo consiglia per l’educazione delle fanciulle anche la penitenza e la mortificazione psicologica e fisica.  In Gerolamo è presente un’attenzione particolare per l’educazione femminile, ma in chiave esclusivamente morale religiosa. Anche Sant’Ambrogio contrasta gli aspetti della cultura pagana che possono ostacolare la conquista della vita eterna. La sua opera si intitola i doveri dei sacerdoti. Ambrogio indirizza la propria opera ai figli i  senso spirituale, cioè il clero e la popolazione.  Ambrogio fa uso di testi classici, in particolare l’opera di Cicerone e da lì trae esempi che vengono riproposti in chiave cristiana. Per esempio la lealtà diventa la fede in Cristo e la prudenza indica la devozione verso Dio. L’orientamento etico filosofico dell’opera Cicerone assume dunque un aspetto più religioso e spirituale. Egli distingue due livelli di dovere: l’officium medium che fa riferimento ai comandamenti divini validi per tutti fedeli e l’officium perfectum che raccoglie consigli che valgono per
i santi.

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