Cristianesimo e filosofia

Il cristianesimo si trova ad affrontare una doppia sfida: una portata dalla società e dalla dalla cultura pagana contro la nuova fede e l’altra a causa delle diverse interpretazioni dello stesso messaggio. A impegnarsi in questa sfida sono i padri apologisti. Nel II secolo d.C. compaiono le prime vere scuole cristiane. Questi centri educativi insegnano anche elementi di filosofia greca. Una delle più importanti scuole sorge ad Alessandria d'Egito. Con il catecumenato si educa complessivamente al cristianesimo, preparando il battesimo e l’ingresso nella comunità dei credenti. L'educazione prevede due livelli formativi: uno per gli incipienti, che vengono preparati per il battesimo e uno per i competenti, per i quali si cura una preparazione più approfondita.  Qui compare la figura del sacerdote, al quale viene affidato il compito educativo nella comunità dei credenti. Dopo il catecumeno arrivano le scuole superiori di teologia. La patristica si impegna in un confronto con le correnti più mature della filosofia greco romana, come il neoplatonismo e lo storicismo e con i testi del giudaismo. Sono i padri apologisti a fissare la nozione stessa di nuovo testamento accanto a quella della vecchia tradizione giudaica. Questo influenza il modo di intendere l’educazione e la pratica didattica: Sant’Agostino, per esempio, vede l’uomo come un riflesso della trinità divina e finisce per considerare il maestro umano soltanto uno stimolo affinché l’uomo scopra dentro di sé il maestro interiore.

Commenti

Post popolari in questo blog

L’educazione tra Mesopotamia ed Egitto

Cicerone e l'ellenizzazione dell'educazione romana

Seneca e l’auto educazione interiore