Scuole episcolpali, parrocchili, patriarcali


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 I monasteri si caratterizzano per essere luoghi di culto e per essere centri di formazione dei monaci. Qui i giovani apprendono la lettura e la scrittura e gradualmente queste scuole iniziano ad accogliere anche chi non intende pronunciare i voti. Alcuni monasteri fanno convivere al loro interno due scuole, per chierici e laici, come ad esempio il monastero di San Gallo. Il concilio di Toledo nel 527 stabilisce che i futuri sacerdoti devo essere formati da un chierico e nascono le scuole episcopali. Il numero di scuole era però ridotto e a risolvere questo problema interviene il concilio di Vaison che stabilisce di istituire le scuole parrocchiali e presbiterali. In oriente invece sopravvivono le scuole di tipo ellenistico. Solo con Giustiniano viene imposta la religione Cristiana nelle scuole e il divieto d’insegnamento per gli ebrei e i pagani. Gli studi rimangono comunque sotto il controllo dello stato. Nel XI secolo vengono istituite le scuole patriarcali nelle quali è bandita la filosofia perché viene considerata una disciplina pericolosa per la fede cristiana.



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