SCUOLA DANESE E SCUOLA ITALIANA

LA SCUOLA DANESE E LA SCUOLA ITALIANA

La scuola danese

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La scuola in Danimarca risulta essere tra le migliori d'Europa.L'istruzione in Danimarca è obbligatoria da 7 a 16 anni.  L'89% dei giovani danesi, frequenta la scuola pubblica. La scuola dell'obbligo viene chiamata Folkeskole e dura nove anni, chiamati anche livelli, obbligatori più uno facoltativo utile per potersi iscrivere alle scuole secondarie. Alla fine della scuola dell'obbligo gli studenti possono scegliere fra due tipi di esami: uno di licenza normale da fare dopo il nono o il decimo livello, l'altro di licenza avanzato da fare solo dopo il 10 livello. Comunque gli esami sono facoltativi. Inoltre non esiste la media perché ogni materia viene valutata individualmente. La maggior parte dei giovani danesi dopo aver finito la scuola dell'obbligo continua a studiare. Oltre ai corsi professionali, in Danimarca esistono due tipi di scuola secondaria non professionale: il gymnasium, dalla durata di tre anni, che prepara gli studenti a studi universitari e i corsi HF che preparano gli studenti ad affrontare gli esami a livello superiore in una o più discipline.


La scuola italiana

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La scuola materna è una tappa fondamentale per i bambini nel loro approccio all'altro da sé e nel loro percorso di autonomia dai genitori. Nei tre anni di asilo i bambini prendonoconsapevolezza di sé e sviluppano in maniera particolare la loro creatività per cui è bene che le insegnanti li stimolino con attività diverse tra lorodal disegno alla musica.La scuola primaria, detta anche scuola elementare, mette i bambini di fronte al loro vero primo impegno: lo studio.In Italia la scuola primaria dura 5 anni (un anno di base e due bienni), è obbligatoria, frequenza e testi sono gratuiti. La scuola secondaria di I° grado rappresenta il momento di passaggio dall'infanzia all'adolescenza. Dagli 11 ai 14 anni i ragazzi affrontano grandi cambiamenti sia fisici che psicologici e la scuola - insieme alla famiglia - deve supportare tale passaggio. I 3 anni delle medie - suddivisi in un biennio di base e 1 anno di orientamento propedeutico alla scelta degli studi superiori - prevedono 30 ore settimanali di frequenza che la scuola - in base alle norme sull'autonomia scolastica - può scegliere di gestire come meglio crede. I ragazzi dovrebbero studiare 2 lingue straniere e approfondire l'uso delle tecnologie informatiche. E' obbligatorio l'esame di Stato finale. La scuola secondaria di II° grado segna l'ingresso nel mondo adulto ed è fondamentale nella scelta della costruzione del proprio futuro. In Italia i ragazzi possono scegliere tra liceo e istruzione professionale. Nel caso del liceo ci sono 2 bienni di base e 1 anno finale propedeutico alla scelta della facoltà universitaria. Nel caso, invece, dell'istruzione e formazione professionale, già dopo i primi 3 anni si ottiene una qualifica spendibile nel mondo del lavoro e riconosciuta sia a livello nazionale che europeo. Nulla impedisce che si possa proseguire per altri 2 anni al fine di conseguire un ulteriore qualifica utile nel mondo del lavoro o per il conseguimento del diploma finale che consente l'accesso all'Università.
CARATTERISTICHE E DIFFERENZE PRINCIPALI
Due sono le caratteristiche salienti della Folkeskole che colpiscono maggiormente a un primo incontro: non vi si assegnano voti; la promozione è automatica. Non viene fatta una media finale dei voti ottenuti nelle singole discipline, né si può esser bocciati o rimandati se si hanno una o più insufficienze alla fine dell’anno. L’eventuale bocciatura è decretata solo in casi estremi e mediante una decisione presa collegialmente (inclusi i genitori) in maniera discorsiva.
A differenza dell’assegnazione di voti, la valutazione formativa gioca un ruolo fondamentale. Durante l’anno scolastico i docenti hanno, infatti, il dovere di valutare regolarmente, per iscritto, in maniera non numerica e in armonia con gli obiettivi comuni stabiliti dal ministero, per poterne riferire ai genitori e allo studente stesso e al fine della pianificazione, anch’essa da farsi in maniera trasparente, dei successivi interventi didattici personalizzati
Naturalmente, ogni scuola desidera che esista un rapporto costruttivo tra gli insegnanti e gli allievi. A tal fine, la scuola danese prevede che durante l’anno e in orario scolastico abbiano luogo delle giornate esclusivamente dedicate a colloqui individuali tra il docente e il singolo studente.
Da tutto quanto finora descritto, è facile constatare come il sistema pedagogico danese favorisca in linea di principio un’educazione alla libertà piuttosto che un’educazione all’obbedienza. In altre parole, si crede generalmente che sia necessario sviluppare il senso di responsabilità, sia individuale che collettiva, già dai primi anni della Folkeskole. La disciplina in classe è promossa perché necessaria all’apprendimento, ma non ci si aspetta il silenzio e l’obbedienza non appena si entra in classe e per tutta la durata della lezione, né è considerato necessario, come in Italia, chiedere il permesso al docente addirittura per stappare e bere una bottiglia d’acqua durante la lezione. La mentalità prevalente in Italia, nel mondo del lavoro, della scuola e nel rapporto tra i docenti e gli studenti, è a mio parere ispirata a una visione gerarchica delle relazioni, mentre in Danimarca prevale, perlomeno in linea di principio, un’ideologia democratica.
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